Diego Coletti
Vescovo di Livorno (2000-2006)
Vescovo di Como (2006-2016)
Vescovo emerito di Como (2016- )
Consummati in unum
Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org
Fonti immagini
pagina di www.diocesidicomo.it
Il motto e lo stemma sono così presentanti nella pagina di www.diocesidicomo.it
1. il motto
CONSUMMATI IN UNUM
La chiave d’interpretazione dello stemma è data dalle tre parole del motto che sta alla base dello stesso. Esse sono la traduzione latina di una frase di Gesù riportata nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 17, versetto 23. Gesù sta pregando il Padre e gli chiede, a proposito dei suoi discepoli: “fa’ che siano perfetti nell’unità [= consummati in unum] affinché il mondo creda…”.
L’evangelista usa la radice della stessa parola “perfetti” in altri due testi molto importanti: quando dice che Gesù: “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” [= perfezione]; e quando registra l’ultima parola di Gesù morente sulla croce: “Tutto è compiuto” [=perfetto].
Saremo “perfetti nell’unità”, nella comunione della Chiesa, cioè saremo “Consummati in unum”, se custodiremo il dono dello Spirito santo che ci permette di vivere e di morire come Gesù, amandoci gli uni gli altri come Lui ci ha amato; cioè amando fino alla fine, fino alla perfezione, fino alla consumazione, le persone umane con le quali camminiamo nella storia.
Come a dire: la prima preoccupazione del Vescovo deve essere quella di favorire e consolidare la comunione fraterna, l’amore reciproco e la collaborazione tra tutti i discepoli di Gesù nella costruzione del Regno di Dio e nella evangelizzazione del mondo.
2. il quadrante in basso a sinistra
L’AGNELLO “RITTO COME IMMOLATO”
la consummatio pasquale
La comunione fraterna tra i cristiani non è l’effetto della buona volontà umana, o la conseguenza di un generico “vogliamoci bene”; essa è il dono che ci viene dall’Agnello pasquale. Il libro dell’Apocalisse lo presenta come ferito a morte, come immolato, ma ritto sul trono; come tale, l’Agnello è l’unico in grado di aprire i sette sigilli che chiudono il grande libro della storia dell’umanità. Egli è il fondamento della comunione.
3. il quadrante in basso a destra
LE SPIGHE E IL PANE SPEZZATO
la consummatio eucaristica
La comunione fraterna viene poi alimentata dall’Eucaristia. Il Corpo di Cristo spezzato per amore, ci riunisce come il pane fonde in se stesso i chicchi di grano ancora separati nelle spighe. Viene così alimentata la vita della Chiesa: una com-unione “consumata”, sempre in cammino verso la perfezione, alla quale è legata la credibilità dei discepoli del Signore: “da questo vi riconosceranno… dall’amore che avrete gli uni per gli altri”.
La chiave d’interpretazione dello stemma è data dalle tre parole del motto che sta alla base dello stesso. Esse sono la traduzione latina di una frase di Gesù riportata nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 17, versetto 23. Gesù sta pregando il Padre e gli chiede, a proposito dei suoi discepoli: “fa’ che siano perfetti nell’unità [= consummati in unum] affinché il mondo creda…”.
L’evangelista usa la radice della stessa parola “perfetti” in altri due testi molto importanti: quando dice che Gesù: “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” [= perfezione]; e quando registra l’ultima parola di Gesù morente sulla croce: “Tutto è compiuto” [=perfetto].
Saremo “perfetti nell’unità”, nella comunione della Chiesa, cioè saremo “Consummati in unum”, se custodiremo il dono dello Spirito santo che ci permette di vivere e di morire come Gesù, amandoci gli uni gli altri come Lui ci ha amato; cioè amando fino alla fine, fino alla perfezione, fino alla consumazione, le persone umane con le quali camminiamo nella storia.
Come a dire: la prima preoccupazione del Vescovo deve essere quella di favorire e consolidare la comunione fraterna, l’amore reciproco e la collaborazione tra tutti i discepoli di Gesù nella costruzione del Regno di Dio e nella evangelizzazione del mondo.
2. il quadrante in basso a sinistra
L’AGNELLO “RITTO COME IMMOLATO”
la consummatio pasquale
La comunione fraterna tra i cristiani non è l’effetto della buona volontà umana, o la conseguenza di un generico “vogliamoci bene”; essa è il dono che ci viene dall’Agnello pasquale. Il libro dell’Apocalisse lo presenta come ferito a morte, come immolato, ma ritto sul trono; come tale, l’Agnello è l’unico in grado di aprire i sette sigilli che chiudono il grande libro della storia dell’umanità. Egli è il fondamento della comunione.
3. il quadrante in basso a destra
LE SPIGHE E IL PANE SPEZZATO
la consummatio eucaristica
La comunione fraterna viene poi alimentata dall’Eucaristia. Il Corpo di Cristo spezzato per amore, ci riunisce come il pane fonde in se stesso i chicchi di grano ancora separati nelle spighe. Viene così alimentata la vita della Chiesa: una com-unione “consumata”, sempre in cammino verso la perfezione, alla quale è legata la credibilità dei discepoli del Signore: “da questo vi riconosceranno… dall’amore che avrete gli uni per gli altri”.
4. il quadrante superiore
LA COMUNIONE TRINITARIA
la consummatio nella sua origine divina
Tutto è avvolto dal simbolo trinitario (le tre stelle) che indica la fonte divina dell’unità tra diversi “consumata” (perfetta) nell’eterno atto d’amore che è il Dio dei cristiani.
LA COMUNIONE TRINITARIA
la consummatio nella sua origine divina
Tutto è avvolto dal simbolo trinitario (le tre stelle) che indica la fonte divina dell’unità tra diversi “consumata” (perfetta) nell’eterno atto d’amore che è il Dio dei cristiani.
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