martedì 26 febbraio 2019

Guicciardi, Francesco Saverio (1662-1725), vescovo

Francesco Saverio Guicciardi
Vescovo di Narni (1709-1718)
Vescovo di Cesena (1718-1725)

Blasonatura/descrizione

Troncato semipartito: nel 1° d'argento al castello al naturale aperto di nero; nel 2° fasciato di rosso e d'oro e nel 3° sbarrato degli stessi; il capo dell'impero, che è d'oro caricato di un'aquila spiegata e coronata di nero



Interzato in fascia: 1° d’oro all’aquila di nero; 2° d’argento al castello di verde; 3° partito a destra di rosso a due fascie d’oro, a sinistra palato di rosso e d’oro.


Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 52-53
pagina di www.heraldrysinstitute.com
pagina di servizi.ct2.it (Enciclopedia delle famiglie lombarde)

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
scheda di www.beweb.chiesacattolica.it

Papa Pio VIII (Castiglioni, Francesco Saverio Maria Felice, 1761-1830), vescovo, cardinale di S.R.C.

Papa Pio VIII
(Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni)
Vescovo di Montalto (1800-1816)
Abate commendatario di Santa Maria in Montesanto (1800-1816)
Vescovo di Cesena (1816-1821)
Cardinale del titolo di Santa Maria in Traspontina (1816-1821)
Penitenziere maggiore (1821-1829)
Cardinale vescovo di Frascati (1821-1829)
Prefetto della Congregazione dell'indice dei libri proibiti (1821-1829)
Vescovo di Roma e Sommo pontefice della Chiesa universale (1829-1830)

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Blasonatura/descrizione
Di rosso, al leone d'argento sorreggente con le branche anteriori una torre d'oro, merlata alla guelfa, chiusa e finestrata di nero

Riferimenti araldiche
pagina di it.wikipedia.org (Armoriale dei papi)
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 62-63

Riferienti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org
pagina di www.treccani.it (Enciclopedia dei Papi)

Fonti immagini
01 pagina di www.minoritenkirche-wien.info
02 pagina www.numismaticaranieri.it
03 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it
05 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it
06 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it

Ultimo aggiornamento: 7 aprile 2020

Castellucci, Erio (1960- ), arcivescovo

Erio Castellucci
Arcivescovo metropolita-Abate di Modena-Nonantola (2015- )
Amministratore apostolico di Carpi (2019- )

Adiutores gaudii vestri

Blasonatura/descrizione
Interzato in pergola. Nel primo: troncato fiammeggiato; in a): d’argento alla stella (8) d’azzurro, in b): di rosso pieno; nel secondo: d’azzurro, alla Croce di S. Geminiano d’argento; nel terzo: d’oro al pastorale sovrapposto alla lettera M diaprata e accollato dalla lettera S più piccola (monogramma di S. Mercuriale), il tutto di rosso.

Interpretazione simbolico-teologica dello stemma dalla pagina di gazzettadimodena.gelocal.it
Lo stemma è contraddistinto da uno scudo interzato in pergola, cioè a forma di Y, ed è caratterizzato da simboli che rimandano al cuore delle Comunità cristiane forlivese e modenese. Per la prima la Madonna del Fuoco e san Mercuriale; per la seconda la Croce di san Geminiano. I metalli (oro e argento) e gli smalti (azzurro e rosso) compongono nei loro accostamenti i colori della città di Modena (oro e azzurro) e di quella di Forlì (argento e rosso).
Il tutto è corredato dalle insegne proprie dell’Arcivescovo metropolita: il galero ovvero il cappello verde a tesa larga, con dieci fiocchi pendenti per lato, la croce a due traverse (dignità arcivescovile), il pallio e il cartiglio con il motto Adiutores gaudii vestri.

Motto: Adiutores gaudii vestri

Il motto scelto dal nuovo pastore di Modena-Nonantola, Collaboratori della vostra gioia, è tratto dalla seconda lettera di san Paolo ai Corinti (2 Cor. 2,24), ritenuta dall’arcivescovo eletto Erio come «una delle sintesi più riuscite del ministero». La lettera segue probabilmente momenti di forte tensione sorti fra i cristiani di Corinto e l’apostolo Paolo; il quale, evidenziando il fine del suo ministero e rafforzando paternamente il legame ecclesiale ritrovato, afferma: «Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siate saldi».
Il versetto paolino e il motto ruotano attorno al tema della gioia, lo stesso che introduce le linee programmatiche per il cammino della Chiesa nei prossimi anni indicate da papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Gioia che consiste nella consapevolezza del cuore e della mente di sapersi amati da Dio: «il Dio che ha manifestato il suo immenso amore in Cristo morto e risorto». Causa e protagonista principale di questa gioia è Dio-Comunione.

Primo  campo
Il primo campo dello scudo, troncato e fiammeggiato, è contraddistinto da una stella azzurra ad otto punte su fondo argento e rosso: nel suo insieme esprime simbolicamente l’immagine della Madonna del fuoco, patrona della diocesi di Forlì-Bertinoro. Nel febbraio 1428 scampò miracolosamente al devastante incendio che distrusse completamente la scuola in cui era esposta.
La stella azzurra a otto punte è uno dei simboli caratterizzanti l’iconografia mariana. Di derivazione astronomica, esso evoca il pianeta Venere, l’astro più luminoso che precede il sorgere del sole. La consuetudine di raffigurare Venere come una stella a otto punte deriva dalla sua intensa luminosità che con il ciclo delle sue fasi corrispondenti a otto anni terrestri era facilmente associabile al numero 8, simbolo sacro dell’infinito e del femminino. Il cristianesimo reinterpreterà il simbolismo femminile del pianeta Venere facendone un attributo tipicamente mariano. Come il pianeta venere precede e annuncia al termine della notte il sorgere del Sole, così Maria precede e permette l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo, Sole di Giustizia.
Il riferimento al disastroso incendio dal quale risultò emergere intatta l’immagine di Maria con il Bambino è rappresentato dal rosso fiammeggiante. Il colore rosso, simbolo di gioia, forza e passione, con il cristianesimo evocherà il sangue versato di Cristo e quindi l’amore gratuito di Dio fatto uomo per l’umanità. La fiamma evoca anche lo Spirito Santo disceso su Maria e gli Apostoli nel giorno di Pentecoste, inaugurando così l’attività missionaria della Chiesa.

Secondo campo
Sul secondo campo, d’azzurro, campeggia la croce di san Geminiano vescovo di Modena. L’azzurro è un inequivocabile rimando agli spazi smisurati del cielo e proprio per la sua origine celeste nel linguaggio religioso di ogni tempo richiama Dio stesso e i desideri più alti dell’uomo. Per l’uomo biblico Dio è il suo cielo, colui che è in grado di adempiere le sue nostalgie e aspirazioni più autentiche. Il cielo rappresenta Dio e in Gesù il Cielo si fa definitivamente prossimo ad ogni uomo manifestando se stesso come Amore stabile e crocefisso. Sulla croce Cristo si lascia inghiottire dall’abisso oscuro della morte per poi uscirne vittorioso nel giorno della resurrezione.
La Croce di san Geminiano richiama la figura e l’azione pastorale del santo vescovo di Modena Geminiano vissuto tra il 343 e il 395 d.C. e riproduce una delle due rinvenute nel 1955 nella tomba del santo Patrono; un’ipotesi suggestiva le riconduce all’abito liturgico posto da Matilde di Canossa sulle reliquie di san Geminiano durante le ricognizioni avvenute nell’anno 1106.

Terzo campo
Il terzo campo è contraddistinto dall’ oro sul quale campeggia il monogramma del vescovo forlivese san Mercuriale. L’oro è il metallo araldico che richiama la regalità. Esso esprime insieme l’inaccessibilità e la gloria di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. L’oro richiama il fulgore della luce che inaugurò l’evento della creazione (Gn 1,1-4) ma anche quella salvifica che è Cristo stesso: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12).
Il monogramma di san Mercuriale (SM di rosso) è contraddistinto dal pastorale episcopale e riprende quello riscontabile su un capitello del chiostro cinquecentesco adiacente all’omonima basilica.

Lo stemma di   don Erio Castellucci, Arcivescovo Metropolita di Modena – Nonantola è stato ideato, disegnato e blasonato dal grafico araldista Giuseppe Quattrociocchi (www.gqaraldica.it), mentre l’esegesi teologica è stata realizzata da Roberto Ranieri.

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.it

Fonti immagini
pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)

Regattieri, Douglas (1949- ), vescovo

Douglas Regattieri
Vescovo di Cesena-Sarsina (2010- )

Omnibus omnia factus sum

Blasonatura/descrizione
Di  rosso,  alla  banda  d’azzurro filettata d’oro, caricata al centro di una croce patente d’argento, nel capo di un libro del vangelo d’oro e in punta di una stella di otto raggi, dello stesso

Lo stemma ideato da G. Zamagni e disegnato da G. Quattrociocchi, è così descritto nella pagina di chieseinsieme.it:
Lo stemma contiene nella banda azzurra tre simboli: 
– Poiché il Vescovo ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 15  settembre  del  1973,  festa  della  Madonna  Addolorata, ‘serenamente  sofferente,  sotto  la  croce  del  suo  Figlio’  la Vergine è rappresentata da uno dei suoi simboli più noti, la stella, ed è collocata ai piedi della croce di Gesù Cristo.
– La croce è posta al centro dello stemma; è la più antica di Cesena; è in stile ravennate-bizantino probabilmente risalente al IX secolo. È ora collocata nella cripta dell’Abbazia di S. Maria del Monte, erede del primitivo cenobio, realizzato da San Mauro, Vescovo di Cesena.
– Il  libro  del  Vangelo  esprime  l’impegno  dell’amore  del Vescovo alla Parola divina di cui è diventato araldo.

Riferimenti araldici
pagina di chieseinsieme.it

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.it

Fonti immagini
pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)

Lanfranchi, Antonio (1946-2015), vescovo, arcivescovo

Antonio Lanfranchi
Vescovo di Cesena-Sarsina (2003-2010)
Arcivescovo-Abate di Modena-Nonantola (2010-2015)

Christi simus, non nostri

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Blasonatura/descrizione
D'azzurro a tre bande d'oro

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 94-95

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.it

Fonti immagini
01 pagina di c1.staticflickr.com
02 pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)

Amici, Giuseppe (1901-1977), vescovo, arcivescovo

Giuseppe Amici
Vescovo di Troia (1951-1954)
Vescovo coadiutore di Foggia (1951-1954)
Vescovo di Foggia (1954-1955)
Vescovo di Cesena (1955-1956)
Arcivescovo di Modena (1956-1976)
Arcivescovo emerito di Modena (1976-1977)

Vos autem dixi amicos

Blasonatura/descrizione
Troncato, nel 1° d'azzurro a tre tiare d'oro e d'argento sovrapposte ciascuna a due chiavi poste in decusse, disposte 1,2 e nel 2° di rosso attraversato in fascia da due braccia al naturale con le mani che si stringono

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 86-87

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di www.diocesifoggiabovino.it

Fonti immagini
pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)

Gili, Vincenzo (1886-1954), vescovo

Vincenzo Gili
Vescovo di Cesena (1946-1954)

Cavaliere della Corona d'Italia

Florebit sicut lilium

Blasonatura/descrizione
Di rosso a tre gigli d'argento, fioriti dallo stesso stelo. il capo d'azzurro caricato di un sole raggiante posto fra due stelle (5) d'oro

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 84-85

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)

Socche, Beniamino (1890-1965), vescovo

Beniamino Socche
Vescovo di Cesena (1939-1946)
Vescovo di Reggio Emilia (1946-1965)

In virtute pax

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Blasonatura/descrizione
D'azzurro all'arco celeste d'oro, di rosso, di verde e d'argento, posto in banda

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 82-83

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.it
pagina di www.santiebeati.it

Fonti immagini
01 pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)
02 pagina di www.laliberta.info

Berdini, Fabio (1865-1930), vescovo, arcivescovo

Fabio Berdini
Vescovo di Cesena (1915-1926)
Vescovo titolare di Pergamo (1926-1928)
Arcivescovo titolare di Traianopoli di Rodope (1928-1930)

Fortitudo mea Dominus

Blasonatura/descrizione
D'argento ad un pino sradicato al naturale, il capo d'azzurro a tre gigli d'oro posti fra un lambello di rosso e sostenuto da una fascia dello stesso

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 78-79

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)

Cazzani, Giovanni (1867-1952), vescovo, arcivescovo

Giovanni Cazzani
Vescovo di Cesena (1904-1915)
Vescovo di Cremona (1915-1952, titolo personale di Arcivescovo dal 1944)

Non est prudentia nisi a Domino

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Blasonatura/descrizione
Troncato d'oro e d'azzurro e caricato al centro di un albero di gelso sradicato al naturale

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovo di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 76-77

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.it
pagina di www.treccani.it (Dizionario biografico degli italiani)
pagina di www.santiebeati.it

Fonti immagini
01 pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)
02 pagina di www.cattedraledicremona.it

Ultimo aggiornamento: 12 settembre 2024

lunedì 25 febbraio 2019

Bovio, Carlo (1576-1646), vescovo

Carlo Bovio
Vescovo di Bagnoregio (1622-1635)
Vescovo di Sarsina (1635-1646)

01a

Blasonatura/descrizione
D'azzurro, allo scaglione d'oro, caricato da tre gigli del primo, e sormontato da tre gigli del secondo, posti fra i quattro pendenti di un lambello di rosso[; col capo di ... all'aquila di ... ]

Riferimenti araldici
pagina di www.cognomix.it

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
frontespizio dell'orazione funebre stampata a Bologna nel 1646

Braschi, Giovanni Battista (1656-1736), vescovo, arcivescovo

Giovanni Battista Braschi
Vescovo di Sarsina (1699-1724)
Arcivescovo titolare di Nisibi (1724-1736)

01a

Blasonatura/descrizione
Di rosso (?) al giglio di giardino, movente da un terreno di verde (?) curvato dal soffio di un aquilone/borea d'argento (?), movente dal canton destro del capo; capo dello scudo d'argento (?) caricato di tre stelle (6) d'oro (?)

Riferimenti araldici
pagina di www.cognomix.it

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org
pagina di www.treccani.it (Dizionario biografico degli italiani)

Fonti immagini
frontespizio degli atti del sinodo diocesano di Sarsina del 18-20 giugno 1708

Balducci, Pietro, C.M. (1757-1837), vescovo

Pietro Balducci
Congregazione della missione (Lazzaristi o Vincenziani)
Vescovo di Sarsina (1818-1822)
Vescovo di Fabriano e Matelica (1822-1837)

01a

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Blasonatura/descrizione
[?] Di rosso, al capriolo d'argento accompagnato da tre palle dello stesso, due in capo e una in punta

Lo stemma è partito con l'emblema della Congregazione delle missioni

Riferimenti araldici
pagina di www.cognomix.it

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
01 frontespizio della lettera pastorale stampata a Roma nel 1818
02 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it

Monti, Carlo (1764-1842), vescovo

Carlo Monti
Vescovo di Sarsina (1817-1818)
Vescovo di Cagli (1818-1819)
1° Vescovo di Cagli e Pergola (1819-1842)

01a

Blasonatura/descrizione
[?] Di ... ai tre monti all'italiana di ... uscenti dalla punta; col capo di ... alle tre stelle di ... in posizione 2,1 sostenuto da una fascia di ...

[?] Troncato; nel 1° di ... alle tre stesse di ... in posizione 2,1; nel 2° di ... ai tre monti all'italiana di .... uscenti dalla punta; alla fascia di ... sulla partizione

Riferimenti araldici
pagina di www.cognomix.it

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
frontespizio della lettera pastorale stampata a Roma nel 1817

Capitolo Cattedrale di Cesena

Capitolo Cattedrale di Cesena

Blasonatura/descrizione
Di rosso all'Agnus Dei d'argento, con il vessillo dello stesso, sostenuto da un terrazzo di sinopia [libro chiuso]

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovo di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 24-25

Fonti immagini
scheda di www.beweb.chiesacattolica.it

Malatesta, Antonio (fl 1435), vescovo

Antonio Malatesta
Vescovo di Cesena (1435-?)

Blasonatura/descrizione
Il pannello rettangolare riporta al altorilievo, entro una cornice costituita da rametti, in basso, e dalla mitria con due fasce svolazzanti ai lati, in alto, la grata che costituiva, insieme all'elefante e alla rosa, uno dei tradizionali stemmi della famiglia Malatesta.

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
scheda di www.beweb.chiesacattolica.it

Spiriti, Cristoforo ( -1556), vescovo, patriarca

Cristoforo Spiriti
Vescovo di Cesena (1510-1556)
Patriarca titolare di Gerusalemme (1550-1556)

Blasonatura/descrizione
Semipartito troncato: nel 1° d'oro ad un'aquila imperiale di nero uscente dalla partizione, nel 2° d'azzurro a tre gigli d'oro, il 1° uscente dalla partizione; il campo inferiore d'argento a tre pali d'azzurro

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovo di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 28-29

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
scheda di www.beweb.chiesacattolica.it

Vespignani, Alfonso Maria (1825-1904), vescovo

Alfonso Maria Vespignani
Vescovo di Cesena (1888-1904)

02

Blasonatura/descrizione
D'argento a cinque vespe al naturale disposte 3,2; il capo d'azzurro caricato di tre stelle (6) d'oro e sostenuto da una fascia di rosso

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovo di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 74-75

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
01 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it
02 pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)

Gianfranceschi, Augusto (1902-1991), vescovo

Augusto Gianfranceschi
Vescovo ausiliare di Venezia (1953-1957)
Vescovo titolare di Emeria (1953-1957)
Vescovo di Cesena (1957-1977)
Vescovo di Sarsina (1976-1977)
Vescovo emerito di Cesena (1977-1991)

Veni ministrare

02

Blasonatura/descrizione
Partito: nel 1° d'oro ad un'aquila d'argento stante sopra un libro chiuso di rosso, caricata di uno scudetto con le armi di Francia (d'azzurro a tre gigli d'oro); nel 2° d'argento al leone di San Marco posto in maestà, alato e diademato d'oro, tenente nelle branche un libro aperto del campo con la scritta di nero PAX TIBI, MARCE, EVANGELISTA MEUS; il capo d'azzurro a tre gigli d'oro, posti fra i pendenti di un lambello di rosso

Riferimenti araldici
Edoardo Turci - Giulio Zamagni, I vescovi di Cesena e i loro stemmi. Dalla Riforma Tridentina all'inizio del Terzo Millennio, Rimini, Società editrice Il Ponte Vecchio, 2007, pp. 88-89

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org

Fonti immagini
01 pagina di www.gqaraldica.it (per gentile concessione dell'autore Giuseppe Quattrociocchi)
02 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it