Ciro Fanelli
Vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa (2017- )
Omnia propter evangelium
Blasonatura/descrizione
Troncato d’azzurro e d’argento: nel primo all’ombra di sole d’oro caricata del trigramma IHS di nero; nel secondo d’argento, al libro aperto al naturale caricato di una fiamma di rosso, alla bordura dello stesso caricata di dodici stelle (7) d’oro.
Lo stemma è così descritto nella pagina di www.webdiocesi.chiesacattolica.it:
Nella parte alta dello stemma campeggia un sole con il trigramma IHS, IESUS HOMINUM SALVATOR, Gesù salvatore degli uomini. Tale simbolo è conosciuto con la dicitura di sole eucaristico in quanto, da sempre, il concetto della luce come identificazione del divino ricorre più volte nella Sacra Scrittura, come nel Benedictus: “…per cui verrà a visitarci un sole dall’alto…” (Lc 1,78). Una concettualità che fin da tempi antichi è ripresa in ambito liturgico attraverso le fattezze dell’ostensorio, sorta di reliquario a forma di sole raggiante, che racchiude l’Ostia consacrata nelle celebrazioni e processioni eucaristiche. A tal proposito è degno di menzione il riferimento al Congresso Eucaristico della Diocesi di Lucera-Troia, diocesi di origine del Vescovo, del 2004. In tale occasione venne effettuato un approfondito studio sugli ostensori custoditi nel museo diocesano e nelle chiese del luogo che sfociò in una dotta pubblicazione a riguardo.
Lo sfondo del sole è azzurro, colore simbolo della incorruttibilità della volta celeste, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.Nella parte bassa dello scudo troviamo il libro del Vangelo aperto su cui poggia una lingua di fuoco: è qui chiaro il riferimento al motto che sintetizza che tutto si incentra nel Vangelo; il Vangelo, la Parola rivelata è lo strumento di salvezza che Gesù annuncia e la fiamma richiama lo Spirito Santo che ravviva in noi la Fede come avvenne il giorno di Pentecoste per gli Apostoli e Maria.
Queste figure poggiano sull’argento, colore simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti fondamentali che devono corredare quotidianamente lo zelo pastorale del Vescovo.
Lo scudo araldico è racchiuso da una “bordura” rossa, “caricata” con dodici stelle d’oro, chiaro riferimento alla Madonna come identificata nella Donna dell’Apocalisse: “…una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sul suo capo…” (Ap 12,1).
La bordura è in rosso, il colore della Carità, dell’amore, del sangue: l’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio a versare il proprio sangue. Il martirio sublime di Gesù che ha Maria, la madre del Salvatore, come testimone diretto, una testimonianza su cui si articolerà la Chiesa dei primi Apostoli.
E così più sinteticamente nella pagina di it.wikipedia.org
Lo stemma è diviso in due parti: nella parte alta è presente il sole eucaristico, al centro del quale vi è il Cristogramma IHS, su uno sfondo di colore azzurro, che simboleggia l'incorruttibilità della volta celeste e l'ascesa dell'anima verso Dio; nella parte bassa è presente il libro del Vangelo aperto, sul quale è appoggiata una lingua di fuoco, che si riferiscono rispettivamente alla Parola annunciata da Gesù e allo Spirito Santo. Essi si trovano su uno sfondo argentato, che rappresenta la Verità e la Giustizia, doti importanti per un vescovo. Queste due parti sono chiuse da dodici stelle dorate, simbolo di Maria, su uno sfondo in rosso, colore della Carità e dell'amore.
Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
Fonti immagini