mercoledì 8 novembre 2017

Cornacchia, Domenico (1950- ), vescovo

Domenico Cornacchia
Vescovo di Lucera-Troia (2007-2016)
Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi (2016- )

Servire Domino in laetitia

Blasonatura
D'oro, calzato ritondato di rosso: nel 1° al pellicano con la sua pietà al naturale, sanguinoso di rosso; nel 2° alla stella (7) del campo, a destra, e alla fiamma dello stesso, a sinistra.

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org

Fonti immagini
scheda di www2.diocesimolfetta.it

Il motto e lo stemma sono così presentati nella pagina di www.diocesimolfetta.it
Il rosso è il colore dell'amore, della carità e del sangue: un amore così forte da indurre il Padre ad inviare il Figlio, che versa il Suo sangue per l'umanità tutta. Questo concetto viene ripreso dal pellicano, che – in assenza di cibo – nutre i suoi figli con il proprio sangue. Il Pie pelicane, simbolo cristologico usato dagli antichi e spesso richiamato nelle composizioni medievali, è citato da San Tommaso d'Aquino nel celebre inno Adoro Te devote: «Pie Pelicane, Iesu Domine, me immundum munda Tuo sanguine».
L'oro, metallo più nobile, simboleggia la prima virtù, la Fede: infatti, è grazie alla Fede che possiamo comprendere il messaggio d'amore estremo del pellicano, del Cristo.
Inoltre, la scelta degli “smalti” rosso e oro esprime un segno di filiale devozione al santo padre Benedetto XVI: tali smalti, infatti, caratterizzano anche lo stemma del Papa.
La stella, classico simbolo mariano, simboleggia l'Assunta, a cui sono dedicate le Cattedrali di Altamura, Diocesi di origine di Mons. Cornacchia, di Lucera e di Troia. Alla materna protezione di Maria Assunta, il nuovo Vescovo affida il suo ministero.
Lo Spirito Santo, infine, è rappresentato nella forma pentecostale della fiamma.
Il motto:
SERVIRE DOMINO IN LAETITIA
Le parole scelte da Mons. Cornacchia per il suo motto episcopale sono tratte dal libro dei salmi (cf. Sal 100,2) ed esprimono la sintesi del programma pastorale su cui si articolerà il suo ministero episcopale: accompagnare quotidianamente il servizio al Signore con il sentimento della letizia e del gaudio, così come proposto da San Bernardo di Chiaravalle ai giovani che abbracciano la vita monastica: «
Non onus est, sed honor, servire Domino in laetitia (non è un peso, ma un onore servire il Signore in letizia)» (Epistola CDXII).

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