Corrado Pizziolo
Vescovo di Vittorio Veneto (2007- )
Ominia propter Evangelium
Blasonatura/descrizione
Partito: nel primo d'argento, al pastorale d'oro, attraversato da un libro aperto dello stesso, scritto dalle lettere Alfa ed Omega in azzurro, foderato di rosso, ed attraversante su di una montagna di verde; nel secondo inquartato di rosso e d'azzurro, alla croce patente d'argento attraversante, radiosa d'oro
Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org
Riferimenti araldici
pagina di www.diocesivittorioveneto.ir
Fonti immagini
pagina di www.diocesivittorioveneto
Il motto e lo stella sono così presentati nella pagina di www.diocesivittorioveneto.it
Il motto - "Tutto [io faccio] a causa del Vangelo" (1Cor 9, 23) - e lo stemma scelti da S.E. mons. Corrado Pizziolo intendono esprimere che il ministero del vescovo è completamente a servizio del Vangelo di Gesù, il quale lo spinge a donarsi totalmente al popolo a cui è mandato.
Il "Vangelo" è certamente un libro - come è tratteggiato nella parte sinistra dello scudo - ma, prima ancora, è il lieto messaggio di Gesù. Ancor più profondamente, è la stessa persona di Gesù, Figlio eterno di Dio fatto uomo. Egli è la manifestazione dell'amore di Dio per noi uomini; è l'Alfa e l'Omega, perché in Lui è iniziata e in Lui troverà conclusione e compimento la storia di ognuno di noi e dell'intera umanità.
Ciò viene espresso, nello stemma, dai tre colori con cui il Vangelo è disegnato: l'oro che significa l'amore glorioso (cioè gratuito e senza fine) che il Padre, in Gesù, ci comunica; il rosso che indica la divinità di Gesù; l'azzurro delle lettere che richiama la sua umanità.
Sotto il Vangelo di Gesù è tratteggiato il pastorale, simbolo del ministero del Vescovo. Esso non sta sopra il Vangelo, ma sotto: illuminato dalla luce che ne promana, ma anche giudicato da essa.
Le colline vittoriesi e lo stemma della città di Vittorio Veneto
Il profilo montuoso su cui poggia il pastorale, rievocando il verde delle colline vittoriesi, indica che il servizio episcopale deve realizzarsi nella concretezza della vita di un territorio e di un popolo.
Quest'ultimo concetto ritorna anche nella parte destra dello scudo, che richiama, ma anche trasfigura, lo stemma della città di Vittorio Veneto.
Già quel simbolo civile prevede l'immagine della croce, riferimento inequivocabile alla radice cristiana del territorio e della sua cultura. Nello stemma episcopale, la croce è però allargata ai lobi e resa luminosa, nel centro, con raggi dorati. È la croce gloriosa di Gesù che ricorda la sua morte e risurrezione, compimento del suo Vangelo di amore. Essa precisa il senso cristiano dell'immagine della croce e invita a riscoprirlo. Impegna il vescovo - e con lui ogni cristiano - a ritrovare ogni giorno l'identità della tradizione cristiana per trasmetterla alle nuove generazioni.
Il "Vangelo" è certamente un libro - come è tratteggiato nella parte sinistra dello scudo - ma, prima ancora, è il lieto messaggio di Gesù. Ancor più profondamente, è la stessa persona di Gesù, Figlio eterno di Dio fatto uomo. Egli è la manifestazione dell'amore di Dio per noi uomini; è l'Alfa e l'Omega, perché in Lui è iniziata e in Lui troverà conclusione e compimento la storia di ognuno di noi e dell'intera umanità.
Ciò viene espresso, nello stemma, dai tre colori con cui il Vangelo è disegnato: l'oro che significa l'amore glorioso (cioè gratuito e senza fine) che il Padre, in Gesù, ci comunica; il rosso che indica la divinità di Gesù; l'azzurro delle lettere che richiama la sua umanità.
Sotto il Vangelo di Gesù è tratteggiato il pastorale, simbolo del ministero del Vescovo. Esso non sta sopra il Vangelo, ma sotto: illuminato dalla luce che ne promana, ma anche giudicato da essa.
Le colline vittoriesi e lo stemma della città di Vittorio Veneto
Il profilo montuoso su cui poggia il pastorale, rievocando il verde delle colline vittoriesi, indica che il servizio episcopale deve realizzarsi nella concretezza della vita di un territorio e di un popolo.
Quest'ultimo concetto ritorna anche nella parte destra dello scudo, che richiama, ma anche trasfigura, lo stemma della città di Vittorio Veneto.
Già quel simbolo civile prevede l'immagine della croce, riferimento inequivocabile alla radice cristiana del territorio e della sua cultura. Nello stemma episcopale, la croce è però allargata ai lobi e resa luminosa, nel centro, con raggi dorati. È la croce gloriosa di Gesù che ricorda la sua morte e risurrezione, compimento del suo Vangelo di amore. Essa precisa il senso cristiano dell'immagine della croce e invita a riscoprirlo. Impegna il vescovo - e con lui ogni cristiano - a ritrovare ogni giorno l'identità della tradizione cristiana per trasmetterla alle nuove generazioni.
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