La diocesi di Concordia-Pordenone è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea del patriarcato di Venezia e appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto.
La diocesi prende il nome dalla città romana di Iulia Concordia (oggi Concordia Sagittaria), che si ritiene fondata probabilmente nel 42 a.C., e che fu statio sulla via Annia tra Altino e Aquileia.
La diocesi fu eretta nel IV secolo; la cattedrale di Concordia venne consacrata dal vescovo aquileiese Cromazio tra il 388 e il 389 circa, con le reliquie dei santi Apostoli. Gli storici ritengono che probabilmente già in questa occasione era presente un vescovo concordiese. Il primo vescovo certo è Chiarissimo, presente al sinodo di Grado del 579 e a quello di Marano del 590.
In seguito all'invasione dei Longobardi, accompagnata dalla distruzione di Concordia, il vescovo, con il clero e i fedeli, riparò a Caorle, nei domini bizantini, dove la diocesi sopravvisse per un periodo imprecisato. All'epoca del vescovo Pietro, agli inizi del IX secolo, la sede episcopale era di certo ritornata a Concordia, ma era avvenuta nel frattempo una scissione che aveva dato origine alla sede autonoma di Caorle, forse anche a causa dello scisma tricapitolino a cui il vescovo Chiarissimo aveva aderito (uno sviluppo simile alla separazione tra Aquileia e Grado).
In una bolla di papa Urbano III del 12 marzo 1186 al vescovo Gionata vengono elencati per la prima volta tutti i possedimenti e le proprietà sotto la giurisdizione dei vescovi concordiesi, tra cui quaranta pievi.
Nei secoli XIV e XV, a causa principalmente dell'azione dei fiumi Tagliamento e Livenza, l'area di Concordia subì una trasformazione morfologica consistente e prese l'avvio un impaludamento che sommerse alcune pievi e villaggi costieri. Per questo motivo, pur mantenendo nominalmente il titolo di sede vescovile, Concordia decadde rapidamente e i vescovi preferirono trasferire la loro residenza a Portogruaro o anche fuori diocesi (Venezia). Già nel 1425 papa Martino V dispose il trasferimento della sede a Portogruaro, ma il decreto dovette essere revocato dal successore Eugenio IV, su istanza del capitolo cattedrale e della comunità di Portogruaro. La traslazione ufficiale avvenne comunque in seguito con la bolla di papa Sisto V del 29 marzo 1586; la chiesa di sant'Andrea venne ad assumere il ruolo di chiesa ausiliare, ma non ebbe mai il titolo di concattedrale.
Da sempre suffraganea del patriarcato di Aquileia, quando questo fu soppresso nel 1753 Concordia passò alla metropolia dell'arcidiocesi di Udine, a cui restò unita fino al 1818, anno in cui fu assegnata come suffraganea al patriarcato di Venezia.
In seguito alla promozione di Pordenone a città capoluogo di provincia (1968), avendo a tutti gli effetti questa città assunto il ruolo dominante nel territorio della Destra Tagliamento, nel 1971 la Congregazione per i vescovi stabilì il nuovo titolo della diocesi in Concordia-Pordenone. Con un successivo decreto del 1974 la stessa Congregazione dispose la traslazione della sede vescovile da Portogruaro a Pordenone elevando, al tempo stesso, il duomo di San Marco di Pordenone alla dignità di concattedrale.
La diocesi prende il nome dalla città romana di Iulia Concordia (oggi Concordia Sagittaria), che si ritiene fondata probabilmente nel 42 a.C., e che fu statio sulla via Annia tra Altino e Aquileia.
La diocesi fu eretta nel IV secolo; la cattedrale di Concordia venne consacrata dal vescovo aquileiese Cromazio tra il 388 e il 389 circa, con le reliquie dei santi Apostoli. Gli storici ritengono che probabilmente già in questa occasione era presente un vescovo concordiese. Il primo vescovo certo è Chiarissimo, presente al sinodo di Grado del 579 e a quello di Marano del 590.
In seguito all'invasione dei Longobardi, accompagnata dalla distruzione di Concordia, il vescovo, con il clero e i fedeli, riparò a Caorle, nei domini bizantini, dove la diocesi sopravvisse per un periodo imprecisato. All'epoca del vescovo Pietro, agli inizi del IX secolo, la sede episcopale era di certo ritornata a Concordia, ma era avvenuta nel frattempo una scissione che aveva dato origine alla sede autonoma di Caorle, forse anche a causa dello scisma tricapitolino a cui il vescovo Chiarissimo aveva aderito (uno sviluppo simile alla separazione tra Aquileia e Grado).
In una bolla di papa Urbano III del 12 marzo 1186 al vescovo Gionata vengono elencati per la prima volta tutti i possedimenti e le proprietà sotto la giurisdizione dei vescovi concordiesi, tra cui quaranta pievi.
Nei secoli XIV e XV, a causa principalmente dell'azione dei fiumi Tagliamento e Livenza, l'area di Concordia subì una trasformazione morfologica consistente e prese l'avvio un impaludamento che sommerse alcune pievi e villaggi costieri. Per questo motivo, pur mantenendo nominalmente il titolo di sede vescovile, Concordia decadde rapidamente e i vescovi preferirono trasferire la loro residenza a Portogruaro o anche fuori diocesi (Venezia). Già nel 1425 papa Martino V dispose il trasferimento della sede a Portogruaro, ma il decreto dovette essere revocato dal successore Eugenio IV, su istanza del capitolo cattedrale e della comunità di Portogruaro. La traslazione ufficiale avvenne comunque in seguito con la bolla di papa Sisto V del 29 marzo 1586; la chiesa di sant'Andrea venne ad assumere il ruolo di chiesa ausiliare, ma non ebbe mai il titolo di concattedrale.
Da sempre suffraganea del patriarcato di Aquileia, quando questo fu soppresso nel 1753 Concordia passò alla metropolia dell'arcidiocesi di Udine, a cui restò unita fino al 1818, anno in cui fu assegnata come suffraganea al patriarcato di Venezia.
In seguito alla promozione di Pordenone a città capoluogo di provincia (1968), avendo a tutti gli effetti questa città assunto il ruolo dominante nel territorio della Destra Tagliamento, nel 1971 la Congregazione per i vescovi stabilì il nuovo titolo della diocesi in Concordia-Pordenone. Con un successivo decreto del 1974 la stessa Congregazione dispose la traslazione della sede vescovile da Portogruaro a Pordenone elevando, al tempo stesso, il duomo di San Marco di Pordenone alla dignità di concattedrale.
Riferimenti
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org
scheda di www.beweb.chiesacattolica.it
sito ufficile
Riferimenti araldici
Francesco Boni de Nobili, Gli stemmi dei vescovi di Concordia-Pordenone dal Medioevo a oggi, Pordenone, Propordenone, stampa 2011.
Fonti immagini
pagina di www.diocesi.concordia-pordenone.it
Riferimenti araldici
Francesco Boni de Nobili, Gli stemmi dei vescovi di Concordia-Pordenone dal Medioevo a oggi, Pordenone, Propordenone, stampa 2011.
Fonti immagini
pagina di www.diocesi.concordia-pordenone.it
Organismi
Ordinari, coadiutori, ausiliari di Concordia
[...]
1392-1402: Panciera, Antonio
1392-1402: Da Ponte,Antonio,
1409-1432: Enrico di Strassoldo,
1433-1443: Scotte de' Rampi, Daniele,
1443-1455: Legname Giovanni Battista dal,
1455-1488: Feletto, Antonio
1488-1506: Chiericato, Leonello,
1506-1511: Argentino, Francesco
1511-1533: Argentino, Giovanni,
1533-1537: Grimani, Marino, amministratore apostolico
1537-1584: Querini, Pietro,
1585 : Querini, Marino,
1585-1616: Sanudo, Matteo I,
- 1615-1616: Sanudo, Matteo II, vescovo coadiutore
1616-1641: Sanudo, Matteo II
1641-1667: Cappello, Benedetto
1667-1668: Gradenigo, Bartolomeo, vescovo eletto
1668-1692: Premoli, Agostino,
1693-1726: Valaresso, Paolo, O.S.B.
1724-1760: Erizzo, Giacomo Maria, O.P.
1761-1779: Gabrieli, Alvise Maria
1779-1817: Bressa, Giuseppe Maria, O.S.B.
1819-1825: Ciani, Pietro Carlo Antonio,
1827-1848: Fontanini, Carlo, C.M.
1850-1854: Fusinato, Angelo
1855-1863: Casasola, Andrea
1866-1872: Frangipane, Nicolò,
1872-1881: Cappellari, Pietro,
1881-1892: Rossi, Domenico Pio, O.P.
1893-1896: Zamburlini, Pietro
1896-1919: Isola, Francesco
1919-1945: Paulini, Luigi,
1945-1949: D'Alessi, Vittorio,
1949-1971: De Zanche, Vittorio
- 1970-1971: Freschi, Abramo, vescovo coadiutore e amministratore apostolico sede plena
Ordinari, coadiutori, ausiliari di Concordia-Pordenone
1971-1977: De Zanche, Vittorio
- 1971-1977: Freschi, Abramo, vescovo coadiutore e amministratore apostolico sede plena
1977-1989: Freschi, Abramo
1989-2000: Corrà, Sennen
2000-2011: Poletto, Ovidio
2011- : Pellegrini, Giuseppe
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