Giuseppe Pellegrini
Vescovo di Concordia-Pordenone (2011- )
Euntes evangelium praedicate
Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org
Fonti immagini
pagina di www.diocesi.concordia-pordenone.it
Il motto e lo stemma sono così presentati nella pagina di www.diocesi.concordia-pordenone.it
“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Marco 16,15)
Il Vangelo di Marco si conclude con queste parole di Gesù: “Andate”. Gesù è stato un maestro itinerante, che sapeva ascoltare, raccogliere dalle persone le loro parole e donare la Parola di Dio. Nella sezione destra dello stemma, che richiama il nome del Vescovo, troviamo i simboli del pellegrino: il bastone, la conchiglia, la bisaccia. Questa bisaccia è particolare: è vuota. Essa vuole riempirsi di ciò che il pellegrino incontra lungo il suo cammino e ritiene prezioso. Il pellegrino si presenta quindi povero, ma proprio per questo capace di ricevere e di ascoltare.
“In tutto il mondo”. Nella sezione centrale troviamo i raggi con i colori missionari dei cinque continenti, cioè il mondo intero. Gesù non teme il mondo con le sue inquietudini, i suoi bisogni e le sue risorse. Il mondo è il luogo privilegiato del pellegrino che si lascia sorprendere lungo il cammino da ciò che è nuovo e non conosce, ma sa che può essere dono, segno della Parola.
“Proclamate il Vangelo”. Al centro dello stemma troviamo un libro aperto, il Vangelo, contornato d’oro che indica la regalità di Cristo, con l’alfa e l’omega: la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, per dire che la parola di Gesù è un annuncio di salvezza completo. Tutti i doni che il pellegrino raccoglie nella sua bisaccia non può trattenerli, può solo donarli, “proclamarli”.
“A ogni creatura”. Nella sezione di sinistra sono raffigurati dei monti, due fiumi e il mare. Sono così richiamate la terra di Verona con il fiume Adige e Monteforte con il fiume Alpone e contemporaneamente la terra della diocesi di Concordia-Pordenone: una diocesi adagiata sui monti, racchiusa da due fiumi (Tagliamento e Livenza) e affacciata sul mare. Gesù era di Nazareth, ma non si è fermato a Nazareth: in tutta la sua vita ha incontrato uomini e donne là dove essi vivevano. Il comando di Gesù è di incarnare la sua parola in tutto il mondo, ma soprattutto incontrando ogni creatura.
“In tutto il mondo”. Nella sezione centrale troviamo i raggi con i colori missionari dei cinque continenti, cioè il mondo intero. Gesù non teme il mondo con le sue inquietudini, i suoi bisogni e le sue risorse. Il mondo è il luogo privilegiato del pellegrino che si lascia sorprendere lungo il cammino da ciò che è nuovo e non conosce, ma sa che può essere dono, segno della Parola.
“Proclamate il Vangelo”. Al centro dello stemma troviamo un libro aperto, il Vangelo, contornato d’oro che indica la regalità di Cristo, con l’alfa e l’omega: la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, per dire che la parola di Gesù è un annuncio di salvezza completo. Tutti i doni che il pellegrino raccoglie nella sua bisaccia non può trattenerli, può solo donarli, “proclamarli”.
“A ogni creatura”. Nella sezione di sinistra sono raffigurati dei monti, due fiumi e il mare. Sono così richiamate la terra di Verona con il fiume Adige e Monteforte con il fiume Alpone e contemporaneamente la terra della diocesi di Concordia-Pordenone: una diocesi adagiata sui monti, racchiusa da due fiumi (Tagliamento e Livenza) e affacciata sul mare. Gesù era di Nazareth, ma non si è fermato a Nazareth: in tutta la sua vita ha incontrato uomini e donne là dove essi vivevano. Il comando di Gesù è di incarnare la sua parola in tutto il mondo, ma soprattutto incontrando ogni creatura.
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