Giovanni Tani
Arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado (2011- )
In unitate Spiritus Sancti
Blasonatura/descrizione
Inquartato, d’azzurro e d’argento: nel 1° all’agnello pasquale con la testa rivolta, nimbato d’oro e tenente in sbarra con la zampa anteriore destra l’asta crociata dello stesso di un vessillo bifido d’argento alla croce di rosso, sostenuto da tre colli addossati verdeggianti; nel 2° al Palazzo Ducale di Urbino dei suoi colori al naturale, sormontato da una stella di sette raggi d’azzurro; nel 3° al gonfalone pontificio astato e cimato da un pomo crocettato d’oro, e gheronato di sette pezzi di rosso e d’oro; nel 4° alla colomba d’argento al volo spiegato, posta in maestà e nimbata d’oro, sormontante il mare fasciato ondato d’argento e del campo.
Lo stemma e il motto sono così presentati alla pagina di arcidiocesiurbino.org:
Lo stemma di Mons. Giovanni Tani si presenta come una sintesi della sua storia personale, dei suoi valori spirituali e del suo programma pastorale.
L’agnello pasquale è simbolo eloquente del Redentore (cf Gv 1,29; Ap 5,6), ma anche emblema di Giovanni il Battista che con questo titolo additò il Figlio di Dio venuto nel mondo per eliminarne il peccato. Dunque richiama il nome di Battesimo del titolare. Tale allusione è rafforzata dalla presenza nel 1° quarto di tre colli che richiamano i paesaggi del Montefeltro, e del paese natale del Presule, Sogliano al Rubicone (FC).
Il Palazzo Ducale di Urbino, oltre ad essere richiamo diretto alla Città di Urbino e alla sua ricchezza di storia e di arte, vuole simboleggiare anche “Il Castello interiore”, il celebre itinerario dell’anima alla ricerca dell’unione perfetta con Dio, delineato da Santa Teresa d’Avila, della quale Mons. Tani è appassionato studioso. Le stella di sette raggi d’azzurro che sormonta l’edificio richiama le sette mansioni o stanze che introducono sempre più al centro, dove si trova il sole splendente e la sorgente d’acqua viva. La stella ha inoltre un valore mariano, richiamando la Madonna della Fiducia alla quale tante generazioni di seminaristi e di sacerdoti del Seminario Romano (di cui Mons. Tani è stato Rettore) hanno guardato e continuano a guardare come guida sicura nel cammino.
Il gonfalone pontificio, emblema della Chiesa romana, simboleggia il legame profondo dell’Arcivescovo con la Diocesi di Roma nella quale per tanti anni si è formato e ha esercitato il ministero sacerdotale, prima come direttore spirituale nel Pontificio Seminario Romano Maggiore, quindi come Parroco, infine come Rettore dello stesso Seminario. L’ombrello (insieme alle chiavi petrine) è del resto anche emblema del Seminario Romano. Infine si ritrova nello stemma civico della seconda delle sedi diocesane affidate alla cura pastorale di Mons. Tani, Urbania (così chiamata in onore di Papa Urbano VIII che elevò Casteldurante al rango di Città e Diocesi). Non manca nello stemma un riferimento alla terza sede diocesana, Sant’Angelo in Vado, lo stemma civico della quale è d’argento alla croce di rosso: ciò che nel 1° quarto si ritrova come vessillo dell’agnello pasquale.
Il mare nell’ultimo quarto richiama la Diocesi d’origine dell’Arcivescovo, Rimini. Sormontato dalla colomba dello Spirito simboleggia pure le acque del Battesimo, il sacramento della rinascita in Cristo che segna l’ingresso nell’unica Chiesa, corpo di Cristo (cf 1Cor 12,13). Lo Spirito che risuscitò Cristo, donato ai credenti, è principio vitale della loro unità (cf Ef 4,1-6).
Il motto, di sapore liturgico, esplicita questo messaggio. E in qualche modo tutta la composizione araldica sottolinea il valore imprescindibile dell’unità tra i credenti che trovano in Dio il principio unificante di tutta la loro esistenza. Infatti l’agnello, simbolo del Risorto, ha la testa rivolta, quasi come a gettare lo sguardo sulla colomba dello Spirito, di cui lo stesso Risorto è datore (cf Gv 20,22). Attorno a questo ideale sguardo si articolano le altre figure araldiche poste a richiamare più chiese diocesane. L’unica Chiesa di Cristo, animata dall’unico Spirito, continua a vivere il perenne rendimento di grazie all’unico Dio Padre di tutti.
Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org
Fonti immagini
pagina di arcidiocesiurbino.org
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