Canonica Wiltenensis
Stift Wilten
Secondo la leggenda, il monastero fu fondato dal gigante Aimone verso l'878. Già nel 565 un diario di viaggio menziona l'esistenza, in questo luogo, di una chiesa dedicata a San Lorenzo. All'inizio del XII secolo il territorio apparteneva alla Diocesi di Bressanone e l'allora vescovo Reginbert vi volle fondare un monastero affidato ai frati premostratensi provenienti dall'Abbazia di Roth. Tale comunità fu confermata il 30 aprile 1138 da papa Innocenzo II.
Durante il dominio bavarese (1807-1816) e sotto il nazionalsocialismo (1939-1945), il monastero fu abrogato, saccheggiato e parzialmente distrutto. Inoltre, a causa della sua vicinanza alla stazione ferroviaria e alla ferrovia del Brennero, il complesso monastico fu ripetutamente bombardato durante la seconda guerra mondiale. Il 13 giugno 1944, la chiesa collegiata fu colpita in modo particolarmente duro e non poté essere riaperta solo nel Natale del 1952.
Durante il dominio bavarese (1807-1816) e sotto il nazionalsocialismo (1939-1945), il monastero fu abrogato, saccheggiato e parzialmente distrutto. Inoltre, a causa della sua vicinanza alla stazione ferroviaria e alla ferrovia del Brennero, il complesso monastico fu ripetutamente bombardato durante la seconda guerra mondiale. Il 13 giugno 1944, la chiesa collegiata fu colpita in modo particolarmente duro e non poté essere riaperta solo nel Natale del 1952.
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Riferimenti
pagina di de.wikipedia.org
pagina di it.wikipedia.org
pagina di www.premontre.org
Fonti immagini
01 pagina di de.wikipedia.org
02 pagina di www.innsbruck.antonprock.at
Note
Lo stemma è così presentato nella pagina di wikivisually.com che cita al riguardo Franz-Heinz Hye, Das Wappen des Stiftes Wilten und seine Geschichte, in 850 Jahre Prämonstrastenser-Chorherrenstift Wilten, pp. 375–380:
Das seit dem 17. Jahrhundert nachweisbare Stiftswappen zeigt in Rot eine grüne, mit einem silbernen Balken belegte, leicht eingeschwungene Spitze, rechts einen silbernen Rost, links drei silberne Steine, der silberne Balken gilt als das Wappen des Riesen Haymon, der Rost als Attribut des hl. Laurentius und die Steine als Attribut des hl. Stephanus stehen für die beiden Patrone des Stiftes.
Wie die meisten Tiroler Klöster begann Wilten erst spät mit der Führung eines Wappens, die ältesten Darstellungen aus dem späten 15. Jahrhundert zeigen die Martersymbole der beiden Stiftspatrone in je einem Wappenschild, der Tiroler Historiograph Matthias Burglechner konstruierte im 17. Jahrhundert auf älteren Grundlagen ein Wappen für den legendären Gründer, das in einem grünen Schild einen silbernen Mittelbalken zeigte, dieser Balken wird häufig als Symbol für die Sill interpretiert, was allerdings unwahrscheinlich ist, da man dafür wohl einen (schrägen) Wellenbalken gewählt hätte. Abt Andreas Mayr (1621–1650) kombinierte schließlich die zwei Schilde der Stiftspatrone und den des Riesen Haymon in einem Wappenschild, wie er seitdem in Verwendung ist.
Abati
[...] 1470-1492: Stoll, Alexius, O.Praem.
1492-1498: Schmölzer, Jakob II, O. Praem.
1498-1530: Klinger, Leonhard, O.Praem.
1536-1576: Brunner, Johannes, O.Praem.
1576-1585: Krendl, Ulrich III, O.Praem.
1585-1594: Saurwein, Johannes, O.Praem.
1594-1601: Lercher, Christoph, O.Praem.
1601-1605: Kniepasser, Markus, O.Praem.
1605-1621: Kammerland, Simon, O.Praem.
1621-1650: Mayr, Andreas, O.Praem.
1651-1687: Löhr, Dominikus, O.Praem.
1693-1719: Stremer, Gregor von, O.Pream.
1719-1747: Stikler, Martin von, O.Praem.
1765-1778: Lizzi, Josef von, O.Praem.
1778-1782: Spergs, Norbert II von, O.Praem.
1784-1820: Egle, Markus, O.Praem.
1820-1851: Röggl, Alois I, O.Praem.
1922-1949: Schuler, Heinrich, O.Praem.
1949-1955: Triendl, Hieronymus, O.Praem.
1957-1992: Stöger, Alois II, O.Praem.
1992- : Schreier, Rainund, O.Praem.
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