martedì 27 marzo 2018

Pavanello, Pierantonio (1955- ), vescovo

Pierantonio Pavanello
Vescovo di Adria-Rovigo (2015- )

Come io ho amato voi

Riferimenti biografici
scheda di www.catholic-hierarchy.org
pagina di it.wikipedia.org

Fonti immagini
pagina di www.vicenza.chiesacattolica.it

Lo stemma e il motto sono così presentati nella pagina di www.vicenza.chiesacattolica.it (vedi anche pagina di www.diocesi.rovigo.it)
Lo stemma del Vescovo mons. Pierantonio Pavanello carica le figure araldiche della torre, della stella ottagona, di una gemella, di una croce che si tramuta in bilancia e di due anelli nuziali, mentre, per motto, porta la frase del Vangelo di Giovanni (15,12), “come io ho amato voi”.
La torre richiama le figure araldiche presenti negli scudi civici di Bassano del Grappa - città natale del presule - e di Adria - sede episcopale  primigena della diocesi di Adria – Rovigo - oltre a ricordare i titoli mariani della litanie lauretane “Torre di Davide” e “Torre d’avorio”.
La stella del mattino richiama, invece, Maria, che sempre lo ha accompagnato con pazienza ed affetto, come una buona mamma. La stella ottagona, simboleggia, altresì, le otto beatitudini evangeliche.
La “gemella” - termine araldico che si rappresenta con due strisce parallele, a forma di onde marine basse - simboleggia i fiumi Adige e Po che intersecano il territorio della diocesi di Adria-Rovigo.
La croce, richiama, invece, al novello presule che al centro della vita di ogni ministro ordinato e della sua stessa vita c’è Cristo, mentre la bilancia ricorda la specializzazione in diritto canonico e per molti anni l’esercizio dell'ufficio di giudice nel Tribunale Ecclesiastico.
Le  fedi nuziali, infine, simboleggiano la spiritualità sponsale che il Vescovo Pierantonio ha coltivato con molte coppe di sposi in percorsi di formazione e nella Comunità di Incontro Matrimoniale nonché  l’auspicio di portare nella Chiesa di Adria-Rovigo uno stile “sponsale”.
Alla dimensione “sponsale” si ricollega anche il motto “Come io ho amato voi”, che riprende il comandamento nuovo lasciato da Gesù ai suoi discepoli (Gv. 15,12): è il programma di vita di ogni cristiano e quindi anche del Vescovo e ci indica la motivazione per cui dobbiamo amare (in Gesù morto e risorto abbiamo ricevuto l’amore di Dio) e il modo in cui amare (Gesù ci ha amato sino alla fine, donando tutto se stesso).
La blasonatura e l’esegesi sono dell’araldista Giorgio Aldrighetti di Chioggia (Venezia), mentre Enzo Parrino di Monterotondo (Roma), ha curato l’ideazione, con le miniature dello stemma a colori e a tratto.

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