La diocesi di Trieste e di Capodistria furono unite atque pricipaliter dal 1828 al 1977 quando entrambe le sedi tornatoro alla piena autonomia.
Riferimenti
pagina di it.wikipedia.org (Diocesi di Trieste)
pagina di it.wikipedia.org (Diocesi di Capodistria)
Fonti immagini
01 pagina di www.lavoceditrieste.net (vedi anche scheda di www.beweb.chiesacattolica.it)
02 pagina di www.nuovolitorale.org
03 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it
04 pagina di www.atrieste.eu
05 pagina di triestestoria.altervista.org (vedi anche pagina dello stesso sito)
06 pagina di triestestoria.altervista.org (vedi anche pagina dello stesso sito)
Lo stemma delle diocesi unite di Trieste e Capodistria è così presentato in un articolo pubblicato alla pagina di www.lavoceditrieste.net
[...] Nel 1828 le [alla diocesi di Trieste] venne unita la diocesi di Capodistria, sino a Cittanova. Si dovette perciò modificare lo stemma storico di quella triestina aggiungendovi (si veda qui la seconda illustrazione) alle armi quattrocentesche della città - l’aquila imperiale e l’alabarda d’oro sui colori rosso-bianco-rosso di Casa d’Austria - il simbolo araldico di Capodistria, l’antica Egida dei greci: l’omonimo scudo con la testa tentacolata della Gorgone (reinterpretata liberamente poi e tuttora come un sole raggiante).
Dopo la prima guerra mondiale le due diocesi passarono assieme dalla sovranità austriaca a quella italiana, e rimasero unite anche dopo la seconda guerra mondiale finché ebbe esistenza formale (1947-75) il Territorio Libero di Trieste, sino appunto a Cittanova. Finendo poi nuovamente separate nel 1977 a seguito della ratifica del Trattato di Osimo, che nel 1975 ne spartì la sovranità fra Italia e Jugoslavia (repubbliche di Slovenia e di Croazia). Si dovette perciò dividere anche il vecchio stemma diocesano unitario, ripristinandone due separati [...]
In un post del blog triestesegreta.blogspot.it, riguardo alla cattedra episcopale di cui le immegini 03 e 04 si legge
A sinistra dell'altare si trova una nicchia con il fondale ricoperto in tessuto di seta, nella quale è inserito un trono con lo schienale in pelle, affiancato da due sedili in legno di tiglio, sopra lo stemma con il motto del vescovo "Te Domine Speravi" e due pastorali incrociati a significare l'unione delle diocesi di Trieste e Capodistria, la prima rappresentata dall'alabarda sulla bandiera (la sovrastante aquila bicipite che faceva parte dello stemma originale risulta abrasa) e la seconda dalla testa della Gorgone.
02 |
03 - Cattedra episcopale con lo stemma delle diocesi unite e il motto del vescovo Karlin |
04 - particolare dello stemma della cattedra episcopale delle diocesi unite |
05 - stemma delle diocesi unite sul rovescio della medaglia dedicata al vescovo Dobrila |
06 - stemma delle diocesi unite sulla tomba del vescovo Ravnikar |
Riferimenti
pagina di it.wikipedia.org (Diocesi di Trieste)
pagina di it.wikipedia.org (Diocesi di Capodistria)
Fonti immagini
01 pagina di www.lavoceditrieste.net (vedi anche scheda di www.beweb.chiesacattolica.it)
02 pagina di www.nuovolitorale.org
03 scheda di www.beweb.chiesacattolica.it
04 pagina di www.atrieste.eu
05 pagina di triestestoria.altervista.org (vedi anche pagina dello stesso sito)
06 pagina di triestestoria.altervista.org (vedi anche pagina dello stesso sito)
Lo stemma delle diocesi unite di Trieste e Capodistria è così presentato in un articolo pubblicato alla pagina di www.lavoceditrieste.net
[...] Nel 1828 le [alla diocesi di Trieste] venne unita la diocesi di Capodistria, sino a Cittanova. Si dovette perciò modificare lo stemma storico di quella triestina aggiungendovi (si veda qui la seconda illustrazione) alle armi quattrocentesche della città - l’aquila imperiale e l’alabarda d’oro sui colori rosso-bianco-rosso di Casa d’Austria - il simbolo araldico di Capodistria, l’antica Egida dei greci: l’omonimo scudo con la testa tentacolata della Gorgone (reinterpretata liberamente poi e tuttora come un sole raggiante).
Dopo la prima guerra mondiale le due diocesi passarono assieme dalla sovranità austriaca a quella italiana, e rimasero unite anche dopo la seconda guerra mondiale finché ebbe esistenza formale (1947-75) il Territorio Libero di Trieste, sino appunto a Cittanova. Finendo poi nuovamente separate nel 1977 a seguito della ratifica del Trattato di Osimo, che nel 1975 ne spartì la sovranità fra Italia e Jugoslavia (repubbliche di Slovenia e di Croazia). Si dovette perciò dividere anche il vecchio stemma diocesano unitario, ripristinandone due separati [...]
In un post del blog triestesegreta.blogspot.it, riguardo alla cattedra episcopale di cui le immegini 03 e 04 si legge
A sinistra dell'altare si trova una nicchia con il fondale ricoperto in tessuto di seta, nella quale è inserito un trono con lo schienale in pelle, affiancato da due sedili in legno di tiglio, sopra lo stemma con il motto del vescovo "Te Domine Speravi" e due pastorali incrociati a significare l'unione delle diocesi di Trieste e Capodistria, la prima rappresentata dall'alabarda sulla bandiera (la sovrastante aquila bicipite che faceva parte dello stemma originale risulta abrasa) e la seconda dalla testa della Gorgone.
Ordinari, coadiutori, ausiliari
delle sedi unite aeque principalite di Trieste e Capodistria
delle sedi unite aeque principalite di Trieste e Capodistria
1828-1830: Leonardis, Antonio,
1831-1845: Ravnikar, Matteo,
1846-1875: Legat de Naklas, Bartolomeo,
1875-1882: Dobrila, Juraj,
1882-1895: Glavina, Giovanni Nepomuceno
1896-1901: Šterk, Andrea Maria,
1902-1910: Nagl, Franz Xaver
1911-1919: Karlin, Andrej
1919-1922: Bartolomasi, Angelo,
1923-1936: Fogar, Luigi,
1938-1975: Santin, Antonio
1975-1977: Cocolin, Pietro, amministratore apostolico
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